Disordine ossessivo compulsivo: il cervello lavora troppo

Scannerizzando il cervello di 37 pazienti si è riscontrata un’attività eccessiva nella parte cerebrale del nucleo caudato, che gestisce abitudini e comportamenti
di Emanuela Di Pasqua

Chi soffre di quello che gli inglesi chiamanoobsessive-compulsive disorder, ovvero disordine ossessivo compulsivo, potrebbe avere un’area del cervello, chiamata nucleo caudato, che in sostanza è iperattiva e lavora troppo. Lo dimostrano i ricercatori della New York University con un esperimento in cui si mettono in relazione il controllo dei comportamenti e l’attività cerebrale .

Disturbo ossessivo compulsivo

Secondo la classificazione dell’International OCD Foundation, il disturbo ossessivo compulsivo (conosciuto anche come DOC o OCD in inglese) è un disturbo d’ansia caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni e da alcuni segnali specifici. Le ossessioni sono impulsi o immagini che emergono improvvisamente nella mente e che diventano intrusivi, con una tendenza del soggetto affetto da OCD ad avvitarsi in questi pensieri. La seconda parte di questa sindrome è invece caratterizzata da un aspetto compulsivo, consistente nel compiere rituali irrazionali con l’obiettivo di evitare catastrofi e azioni mirate a rispondere alle ossessioni che inquinano la vita del soggetto e che rappresentano un tentativo di soluzione. Il disturbo ossessivo compulsivo è un disturbo che si cronicizza, anche se può subire miglioramenti, e coinvolge soprattutto una popolazione giovane (tra i 15 e i 25 anni). Talvolta può dipendere da mutazioni genetiche, altre da una mancanza di equilibrio in alcuni neuro trasmettitori. Ma secondo Claire Gillian e la sua equipe della New York University le cause sono spesso da ricercare in un’iperattività di una zona cerebrale cruciale, il nucleo caudato.
Lo studio

Lo studio empirico in seguito al quale il team di ricerca è approdato a queste conclusioni ha coinvolto 37 pazienti, tra i quali 33 pazienti sani senza alcun disordine. Gli scienziati hanno sottoposto il campione di volontari a un test consistente nel dover schiacciare un pedale salva shock che avrebbe evitato una lieve scossa elettrica, registrando in contemporanea l’attività cerebrale dei volontari tramite tecniche di risonanza magnetica. I volontari risultanti affetti da disordine compulsivo hanno dimostrato una scarsa propensione a schiacciare quel pedale rispetto al gruppo di controllo, nonostante la razionalità suggerisse loro di premerlo. Contemporaneamente la risonanza magnetica ha mostrato nella zona del cervello di questi ultimi individui un’attività eccessiva del nucleo caudato, fondamentale nella gestione delle abitudini e dei comportamenti.
Il nucleo caudato

Il nucleo caudato rientra nella categoria dei nuclei della base o gangli della base, formazioni grigie situate in profondità rispetto alla sostanza bianca telencefalica, in stretto rapporto con il talamo. I gangli della base comprendono il claustro, l’amigdala e il corpo striato, comprendente a sua volta il nucleo caudato e il nucleo lenticolare.
1 gennaio 2015 | 15:46

Tratto da: www.corriere.it

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